Un elemento ormai irrinunciabile nella vita delle persone, ritenuto da tutti come la migliore soluzione, frutto dell’evoluzione sociale e culturale: è la carta igienica.

Inventata negli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo, è apparsa da subito la soluzione migliore per l’igiene intima quotidiana.

Prima di lei si sono susseguiti altri metodi più o meno rudimentali ma sicuramente curiosi da ricordare. A tornare indietro nei secoli, si passa dalla sabbia con oli profumati degli Egizi, alla lana di pecora dei Vichinghi, passando per la spugna intrisa di acqua, aceto e sale utilizzata nell’antica Roma. Ultima in ordine di tempo, la carta di giornale, con lo spiacevole e fastidioso potere irritante dell’inchiostro.

Con l’invenzione e la diffusione della carta igienica, invece, un atto così quotidiano è diventato finalmente del tutto confortevole. I rotoli con gli strappi guidati hanno invaso il pianeta diventando una piacevole certezza, almeno per la parte più benestante del mondo.

Dal diciannovesimo secolo ad oggi, però, sono cambiate tantissime cose e il pianeta stesso è andato incontro a notevoli mutazioni. Ci siamo progressivamente resi conto di aver sfruttato troppo numerose risorse del pianeta, che ora inizia a mostrare i segni della condotta degli esseri umani.

È arrivato quindi il momento di interrogarsi su quanto, nella nostra quotidianità, sia davvero dannoso per il pianeta e come correre ai ripari.

 

La carta igienica è sostenibile? Dati e riflessioni

Il mondo si trasforma in continuazione e lo fa da milioni di anni, indipendentemente dalla nostra presenza. Ma gli esseri umani con il loro moltiplicarsi e con uno stile di vita che richiede sempre maggiori risorse, stanno provocando dei cambiamenti molto profondi, le cui conseguenze sono sconosciute e gli esiti sicuramente preoccupanti.

Per questo motivo, da anni ormai, si è sviluppata una riflessione sull’agire umano nei confronti del pianeta.

L’attenzione, della scienza prima e dell’opinione pubblica poi, si è progressivamente spostata dalla produzione di beni per rendere la nostra vita più confortevole all’impatto che questi beni, prodotti a dismisura, hanno sull’ambiente che ci circonda e sul futuro delle future generazioni.

Tanti sono i prodotti ad essere stati messi sotto la lente di ingrandimento: materiali non riciclabili, prodotti usa e getta e utilizzo massivo di materiali plastici.

Negli ultimi anni, anche la carta igienica è stata oggetto di riflessioni importanti e studi. Una domanda si è diffusa su tutti i blog di settore ed è stata proposta dagli attivisti: possiamo rinunciare alla carta igienica nella vita di tutti i giorni?

La domanda, che a prima vista potrebbe sembrare assurda, è il risultato di un’attenta riflessione sull’impatto di un prodotto di così largo consumo su scala globale.

Come è emerso dal report del Natural Resources Defence Council degli Stati Uniti “The Issue with Tissue: How Americans are flushing forests down the toilet”, l’utilizzo quotidiano della carta igienica ha un impatto notevole sulla deforestazione e sul consumo di una risorsa sempre più scarsa come l’acqua.

Alcuni dati per chiarire il contesto: per produrre la quantità di carta igienica necessaria a soddisfare il fabbisogno mondiale, ogni anno vengono abbattuti circa 300.000 alberi per ottenere la cellulosa. Va però sottolineato che questo dato deve la sua grandezza principalmente agli Stati Uniti e ai paesi che producono carta igienica senza l’utilizzo di materiali riciclati. In Europa, infatti, la legge permette di utilizzare in parte materiali riciclati, quota che in media raggiunge il 40% del prodotto finito.

Altro problema riguarda l’acqua utilizzata: per produrre un rotolo di carta si consumano circa 37 litri di acqua. Calcolando che ogni persona utilizza in media 4 kg di carta igienica l’anno, il consumo d’acqua si aggira intorno ai 5180 litri di acqua.

A fronte di questi numeri la domanda diventa quanto mai importante: esiste una carta igienica sostenibile?

Carta igienica sostenibile: le possibilità

Se i dati lasciano davvero sconcertati, le proposte di soluzione si sono moltiplicate in questi ultimi anni. Si passa dalla carta igienica riutilizzabile, alla carta riciclata passando semplicemente per un uso più diffuso del bidet.

Ognuna di queste soluzioni, ha degli aspetti positivi e alcune perplessità da fugare. Sicuramente l’igiene intima è un aspetto cruciale e le abitudini igieniche attuali della parte più ricca del mondo hanno permesso di migliorare la salute della popolazione, debellando malattie anche molto pericolose a livello globale.

Per questi motivi, tutte le soluzioni che guardano alla sostenibilità mantenendo un’alta attenzione all’igiene sono preferibili.

FRIA da anni presenta sul mercato la carta igienica umidificata, una soluzione da sempre comoda da utilizzare fuori casa e nei contesti più disparati: una garanzia di igiene e protezione da portare sempre con sé.

L’azienda è però molto cresciuta negli anni, abbracciando la causa della sostenibilità e lavorando concretamente in questa direzione. Dal lavoro consapevole e continuo, FRIA può oggi presentare ai propri clienti una carta igienica umidificata in tessuto completamente biodisgregabile e gettabile nel wc.

Ma c’è di più, FRIA Easy è sostenibile per numerosi altri motivi: tessuti senza plastiche, produzione aziendale 100% da fonti rinnovabili e utilizzo sostenibile dell’acqua, nessun test sugli animali, packaging riciclabile.

FRIA oggi con i suoi prodotti può essere testimone di una scelta concreta e di una direzione netta: prodotti di qualità, utili nella vita di tutti i giorni, con un impatto ridotto sull’ambiente.

La risposta di FRIA alla domanda sulla sostenibilità della carta igienica? Si, la nostra carta igienica è diventata sostenibile.